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Quando il condòmino o l’inquilino diventa amministratore di condominio

Quando il condòmino o l’inquilino diventa amministratore di condominio

Se uno dei proprietari dello stabile vuole diventare l’amministratore del condominio, che requisiti specifici deve possedere?

L’articolo 1129 prevede che i condominii con meno di 8 proprietari possano essere “autogestiti”, evitando la nomina di un vero e proprio amministratore.

Lo stabile in questione dovrà però nominare un delegato inquilino proprietario che assolva funzioni analoghe a quelle del mancato amministratore.

In tale prospettiva sono davvero tanti i condòmini che, allettati dall'idea di non dover pagare l'onorario dell'amministratore esterno, preferiscono organizzarsi in via amichevole nominando un referente interno, addetto ad occuparsi della gestione condominiale.

I requisiti di formazione e professionalità, come specificato dal comma 2 dell'art. 71-bis, non sono necessari nei casi in cui l'amministratore sia stato nominato tra i condòmini dello stabile stesso, mentre i requisiti di onorabilità devono sussistere sempre.

Se invece si vorrà nominare un inquilino (affittuario) amministratore, questa figura dovrà soddisfare però specifici requisiti, quali possedere il diploma di scuola superiore, aver superato un corso di formazione iniziale e frequentare corsi di aggiornamento annuali, oltre a non essere protestato o condannato per reati contro la pubblica amministrazione o contro il patrimonio.

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